Barbara Spinelli sul Colle
E adesso dobbiamo pensare seriamente alla Politica. L’elezione di Franco Marini al Senato lascia un’ombra d’inquietudine. Per arrivare alla conclusione, hanno dovuto escogitare il sistema delle schede «segnate». Violato il segreto dell’urna. L’elezione potrebbe essere invalidata. Testuale citazione dai giornali di oggi 30 aprile 2006 (ad esempio, vedi «Repubblica» pagina 10): i senatori di Ds e Rifondazione hanno scritto «Franco Marini», quelli della Margherita «Senatore Franco Marini», quelli dell’Udr «Franco senatore Marini», e l’Italia dei valori aveva da indicare l’ultima formula «Marini Franco».
Clemente Mastella ha dichiarato al «Corriere della Sera»: la congiura delle schede con «Francesco Marini» è stata una mia idea, ma poi a tradire sono stati quelli della Margherita, non la facciano lunga altrimenti dico i nomi.
Sulla «Stampa» il fondo consueto domenicale di Barbara Spinelli ammonisce, a proposito di tutto ciò: «I miasmi delle ultime ore converrà tenerseli accanto come ammonimenti», ricordando il contributo di Giulio Andreotti all’inquinamento del clima politico in questi giorni.
Pensando al Quirinale, e leggendo il suo articolo, ci passa per la mente l’idea di proporre Barbara Spinelli come candidata dell’Unione al Quirinale. Lontana da quei giochi nascosti e dai miasmi politici che denuncia ed analizza impietosamente (non soltanto oggi, ma da sempre), lei pare l’unica persona credibile per l’altissima carica da cui si dovrà offrire la Paese la garanzia di una trasparente indipendenza, di una solida autonomia di giudizio, di una correttezza di analisi che sono fondamentali in un momento confuso come quello che stiamo attraversando. Quindi candidiamo Barbara Spinelli al Quirinale.