29 gennaio 2006

Bande

Dagli Usa ci guardano con sospetto. Jim O'Neill, uno dei capi della banca d'affari Goldman Sachs, sostiene che ormai l'Italia conta soltanto per «cibo e calcio». Se siete a dieta e non v'interessa il pallone, potete cambiare Paese. La tentazione migratoria verrebbe anche per altri motivi. Il presidente di Telecom Marco Tronchetti Provera ha detto che in Italia l'estate scorsa c'è stato il tentativo di scalare non soltanto le banche ma pure imprese come la sua e la Fiat: «Un grande disegno in cui era coinvolta la politica, un disegno in cui vi erano al centro dei malfattori». Nell'enciclica papale appena pubblicata è citato Agostino d'Ippona: «Uno Stato che non fosse retto secondo giustizia si ridurrebbe a una grande banda di ladri».
Ritorna sulle scene Daniele Luttazzi. Ai cronisti, sul caso Unipol, ha confidato di averne già parlato il primo settembre al festival dell'Unità di Milano: «Già allora esprimevo dubbi sulla compagnia di giro e sui dirigenti Ds che facevano il tifo, un errore enorme». E conclude: «Se i comici vedono le cose prima dei politici, forse c'è qualche difetto di analisi». Luttazzi perse il posto in Rai dopo aver intervistato Marco Travaglio (marzo 2001) sul libro di quest'ultimo, «L'odore dei soldi» dedicato agli affari di Silvio Berlusconi. Luttazzi e Travaglio furono denunciati: ora sono stati assolti dall'accusa di diffamazione, e Mediaset dovrà pagare loro 40 mila euro di spese processuali. Il tribunale civile di Roma ha stabilito che essi hanno rispettato l'interesse pubblico, sono stati attendibili, hanno verificato le fonti e sono stati corretti nella forma.
Pensando ad Agostino: c'è ancora un po' di giustizia e quindi possiamo sperare che la «grande banda di ladri» non prenda il sopravvento, e che i malfattori citati da Tronchetti Provera possano essere cortesemente invitati a fornire gli opportuni chiarimenti sulle nostre cose e sulla cosa nostra degli affari. Già in aprile il quotidiano di Confindustria aveva parlato di sconosciuti compagni di viaggio nella scalata alla Bnl, sulla quale poi Barbara Spinelli ha detto che c'era una «consorteria non visibile» con un fare tra il mafioso ed il massonico.
La Giustizia è uno dei tre poteri classici dello Stato con Governo e Parlamento. Ma le dottrine politiche moderne (dal Settecento in avanti) ne citano un quarto, quello del tribunale della pubblica opinione che opera mediante i liberi giornali. Quant'è libera l'informazione italiana?

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28 gennaio 2006

Igor Man ricorda Guido Nozzoli

Igor Man ricorda su «Specchio. La Stampa» di oggi sabato 28 gennaio 2005 la figura di «quel grande giornalista che fu Guido Nozzoli, riminese», a proposito dei «birri» e di Mussolini.
L'articolo (pagina 13) è intitolato «Il Duce mi ricorda i "birri" di Rimini».
Vi si legge: «I "birri" sono quei fusti di cui raccontava con splendida semantica quel grande giornalista che fu Guido Nozzoli, riminese».

25 gennaio 2006

Rimini napoleonica

Alle pagine 40-41 del volume Rimini napoleonica, curato da Benedetto Benedetti, è inserito un mio «commento» sul clima storico cittadino fra 1796 e 1799.

Nel 1796 un po’ dovunque avvengono i «miracoli delle madonne». Quindi ne accadono anche a Rimini, città che non è mai stata seconda a nessuna in fatto di zelo e di fanatismi ideologici, forse per colpa del mal seme lasciato ab antiquo da Giulio Cesare nel suo veloce passaggio.
Come racconto più distesamente nel saggio sulla rivolta dei «marinai» del 1799, appena pubblicato presso gli Studi Romagnoli, il 19 luglio 1796 comincia l’Addolorata nel Borgo San Giuliano, che piange.
Il 20 muove gli occhi la Madonna conservata nell’oratorio di san Girolamo. Il 27 nella casa di Giuseppe Pari «detto Blablà», si verifica analogo episodio, con la stessa modalità delle lacrime che sgorgano dagli occhi della Vergine. Mentre il 29 il Crocefisso della Confraternita della Santa Croce apre «gli occhi e la bocca».

Nel 1796 c’è pure la caccia agli Ebrei. Il fatto si ripete nel 1799. Quando accorre a salvare la Patria in pericolo il «glorioso» Giuseppe Federici (oggi amato e venerato da certi cattolici reazionari molto potenti). Federici forse ricevette quel soprannome per essere un fanfarone e non un capo-popolo (anche se spesso le due caratteristiche si confondono, il che spiegherebbe tutto, di ieri e di oggi…). Federici è il tipico «pataca» riminese, deriso da Fellini in mille modi (ma nessuno qui in città lo vuol comprendere…). E frutto di qualche altro mal seme non sappiamo da chi lasciato, ma inequivocabilmente presente nel dna cittadino. Federici non salva nulla, interviene quando già gli Austriaci hanno fatto sentire odore di piombo. Non è lui a cacciare i francesi da Rimini.
Nel mio «commento» spiego il registro interpretativo di Zanotti che considera la plebe ribelle se saccheggia, e la approva se dà la caccia agli Ebrei (parlando di «Insorgenti»), con una schizofrenia stilistica che rivela quella ideologia di un perfetto reazionario che era e che nessun dotto contemporaneo consegnatario delle verità ufficiali ha mai analizzato.
Vedi qui il testo completo del mio «commento».

23 gennaio 2006

Premio Giovanni Pascoli

L’Accademia Pascoliana, la Fondazione “Domus Pascoli” e la Società Dante Alighieri presentano il bando di un nuovo premio dedicato alla memoria del grande poeta italiano, in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario della nascita di Giovanni Pascoli. Si tratta di un concorso triennale che premierà la migliore tesi di laurea o di dottorato, miglior saggio su rivista specialistica o articolo giornalistico incentrati sulla figura e sull’opera di Pascoli e realizzati tra il 21 aprile 2004 ed il 20 aprile 2007. (ADNKRONOS)

22 gennaio 2006

Tama salta il turno

La mia rubrica «Tam-Tama» salta il turno
1. il Rimino
2. Rimini Notizie, Virgilio
Il mio articolo settimanale di satira «Tam-Tama» (vedi il testo in questo blog) che doveva apparire nel numero del Ponte che reca la data di oggi, non è stato pubblicato.
Il redattore-capo se ne è dimenticato, in assenza del direttore.

17 gennaio 2006

Questo Blog


Questo blog sintetizza un lavoro iniziato nel 1999 con il primo sito intitolato Riministoria, ora riversato sul complesso di pagine web e di blog raggiungibili mediante questa mappa.

16 gennaio 2006

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Il disegno è di Matteo Pericoli © Corsera, Io Donna.