Ottimista
Sono stato troppo ottimista. Ed ho perso la scommessa. Avevo creduto che il confronto elettorale finisse alla pari e che l'arbitro diventasse Casini, già investito della missione dal Vaticano nei mesi scorsi. Che cosa sia successo nel frattempo, lo diranno gli specialisti non so fra quanto tempo.
Per capire come siano andate le cose, mi sono limitato a prendere in considerazione il mio borgo selvaggio. Con i dati relativi al solo Comune e non all'intera provincia.
Voto del Senato. Confronti sul 2006. La Lega guadagna 2.534 voti, il Pdl perde 920 voti. La Destra-Fiamma ne prende 2.165.
Il Pd guadagna 4.476 voti rispetto a DS e DL. Da dove li ha presi? Non certo da sinistra, forse anche da Casini che ne ha persi 1.911 rispetto a due anni fa.
Voto della Camera. Pdl perde 1.546 rispetto a AN+FI del 2006.
La Lega guadagna 3.061 voti (da 1.969 passa a 5.030). Il saldo negativo di Pdl (-1.546) e l'avanzata della Lega (+3.061) danno un saldo attivo di 1.515 alla coalizione di Berlusconi.
Pure a livello locale, Lega e Di Pietro sono le due sorprese. L'ex magistrato alleato con Veltroni al Senato guadagna 1.109 voti. Alla Camera da 1.924 passa a 4.074 (+2.150).
Sia a livello locale sia a quello nazionale le due liste vittoriose negli apparentamenti saranno capaci di fare vedere i sorci verdi agli alleati, dato il forte carattere dei rispettivi leader, Bossi e Di Pietro.
Per completare il quadro locale: il Pd che si arricchisce per via moderata, non è una novità. Due anni fa, alle comunali Forza Italia perde il 52,13% dei voti, mentre AN sale del 16,26. Una fetta del Polo vota per il Centro-sinistra. A luglio 2006 l’ex candidato sindaco del Polo decide di non votare contro la giunta ma di astenersi sulle linee programmatiche del governo cittadino.
Quanto accaduto nel 2006 ha anticipato il risultato del 2008. Con un progressivo spostamento al centro del neonato partito "riformista". D'altro canto la candidata locale eletta ora alla Camera, aveva debuttato in politica come assessore comunale con una dichiarazione di neutralità che anticipava la svolta centrista che ha portato al tracollo elettorale di Walter Veltroni in sede nazionale: "Non sono mai stata iscritta né vicina ad alcun partito, e più che interrogarmi sul centro-destra o sul centro-sinistra, alla proposta di un impegno in giunta, mi sono chiesta se mi sentivo di tirarmi indietro davanti all’opportunità di operare, da un altro punto di vista rispetto a prima, per le persone e la città".
Per capire come siano andate le cose, mi sono limitato a prendere in considerazione il mio borgo selvaggio. Con i dati relativi al solo Comune e non all'intera provincia.
Voto del Senato. Confronti sul 2006. La Lega guadagna 2.534 voti, il Pdl perde 920 voti. La Destra-Fiamma ne prende 2.165.
Il Pd guadagna 4.476 voti rispetto a DS e DL. Da dove li ha presi? Non certo da sinistra, forse anche da Casini che ne ha persi 1.911 rispetto a due anni fa.
Voto della Camera. Pdl perde 1.546 rispetto a AN+FI del 2006.
La Lega guadagna 3.061 voti (da 1.969 passa a 5.030). Il saldo negativo di Pdl (-1.546) e l'avanzata della Lega (+3.061) danno un saldo attivo di 1.515 alla coalizione di Berlusconi.
Pure a livello locale, Lega e Di Pietro sono le due sorprese. L'ex magistrato alleato con Veltroni al Senato guadagna 1.109 voti. Alla Camera da 1.924 passa a 4.074 (+2.150).
Sia a livello locale sia a quello nazionale le due liste vittoriose negli apparentamenti saranno capaci di fare vedere i sorci verdi agli alleati, dato il forte carattere dei rispettivi leader, Bossi e Di Pietro.
Per completare il quadro locale: il Pd che si arricchisce per via moderata, non è una novità. Due anni fa, alle comunali Forza Italia perde il 52,13% dei voti, mentre AN sale del 16,26. Una fetta del Polo vota per il Centro-sinistra. A luglio 2006 l’ex candidato sindaco del Polo decide di non votare contro la giunta ma di astenersi sulle linee programmatiche del governo cittadino.
Quanto accaduto nel 2006 ha anticipato il risultato del 2008. Con un progressivo spostamento al centro del neonato partito "riformista". D'altro canto la candidata locale eletta ora alla Camera, aveva debuttato in politica come assessore comunale con una dichiarazione di neutralità che anticipava la svolta centrista che ha portato al tracollo elettorale di Walter Veltroni in sede nazionale: "Non sono mai stata iscritta né vicina ad alcun partito, e più che interrogarmi sul centro-destra o sul centro-sinistra, alla proposta di un impegno in giunta, mi sono chiesta se mi sentivo di tirarmi indietro davanti all’opportunità di operare, da un altro punto di vista rispetto a prima, per le persone e la città".
Post scriptum. Da "Le Monde" appena uscito: "On aurait pu croire les Italiens échaudés par les deux précédents gouvernements Berlusconi (1994-1996 et 2001-2006). L'Italie n'en était sortie ni grandie ni plus prospère. Mais il faut croire que le pouvoir de séduction du vieux milliardaire agit toujours".
[Anno III, post n. 117 (494), © by Antonio Montanari 2008]