Il monito di Veronesi
«L'aborto è un dramma la moratoria è peggio», s'intitola un intervento del prof. Umberto Veronesi pubblicato stamani da «Repubblica».
Ho usato la parola «dramma» a proposito dell'aborto nel post del 2 gennaio, «Binetti verso Bondi».
Quindi mi permetto di sottoscrivere la prima parte del discorso dell'illustre scienziato.
Per la seconda concordo in pieno, laddove Veronesi osserva che se «la lotta a un grande male, come l'aborto» è combattuta «con la proibizione, conduce ad un male ancora più grande, che è la clandestinità delle pratiche abortive, a svantaggio dei più poveri e dei più deboli».
Veronesi conclude che bisogna intervenire a livello preventivo, con l'informazione e l'educazione. Insomma c'è il problema del preservativo di cui parlavo nel mio post, e per il quale la Chiesa non vuol sentire parole. Anche se molti sacerdoti, in virtù del cosiddetto male minore, non lo ammettono ma lo permettono ai propri fedeli.
Detto ciò, è utile riportare anche l'opinione del ministro Pierluigi Bersani che, intervistato dal «Corriere della Sera», circa la questione dell'aborto ha dichiarato: «Su un tema del genere, quando avremo allestito un partito che decide, bisognerà dire una parola chiara», e chiedere ai suoi aderenti non la disciplina (di vecchio stampo) ma almeno la coerenza.
Un po' di coerenza per evitare quell'effetto gorgo nel quale il Pd sembra essere trascinato dalla doppia lite (non chiamiamola discussione) sul sistema elettorale e sul tema dell'aborto imposto dalla Chiesa.
Sempre con il quotidiano di via Solferino, il cardinal Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha definito «lodevole» la richiesta di moratoria per l'aborto (fatta da Giuliano Ferrara) ed ha «auspicato» che si possa avere una revisione della legge 194.
Che ne pensa il Pd di cui Veltroni è segretario? La mia domanda è inutile. Ma lo è ancora più il silenzio di un partito riformista. Anzi è pericoloso, per una società democratica e libera, in cui i ruoli di ogni attore siano rispettati alla pari da tutti gli altri.
Avviso/invito ai lettori ed ai colleghi blogger: passate nella pagina di Anna Masera sulla Stampa, che parla dell'inquietante problema di «Siae, i latifondisti del copyright».
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