Pronto, chi paga?
Il telefono, la tua voce. Era uno slogan pubblicitario. Adesso lungo le linee della Telecom viaggiano parole agitate, che non sono le nostre soltanto per il fatto che esse contano niente. Sono le solite voci dei padroni. La storia ha un risvolto tutto comico, frutto di quella bonomia emiliana che ispira Romano Prodi quando si fa la barba, culla i nipotini e parla davanti ai microfoni della tivù. Il suo consigliere economico Angelo Rovati ha predisposto un piano per Telecom senza che lui ne sapesse nulla, ma su carta intestata del governo.
Il capo dell’opposizione ha definito l’operazione come frutto di «dilettanti allo sbaraglio». Ci consenta, a noi sono più apparsi «dilettanti allo sbadiglio». Ci spieghiamo. Rovati suggerisce a Tronchetti Provera di adottare certe linee d’azione. Berlusconi interviene bollando l’iniziativa (che presuppone autorizzata da Prodi) quale ennesimo e stralunato esempio di statalismo. Ha dimenticato di aggiungere: sovietico.
Dalla Cina dove Prodi si trova in viaggio di lavoro con Rovati, il capo del governo dice che non sapeva nulla del piano incriminato. Lo stesso Rovati non può smentire il suo capo. Anzi confida a giornalisti amici che, per non imbarazzare Prodi, sarebbe disposto a dichiarare che neppure lui stesso sapeva nulla della lettera inviata a Tronchetti Provera. Ma il professore gli ha detto che Rovati deve saperlo per forza, dato che il capo del governo ignora l’episodio.
A questo punto Rovati guardandosi in giro ha «realizzato» (come dicono i benparlanti) che quel signore è lui, e che quindi non può non sapere. Vedete quali profondi abissi raggiunge l’intelletto dei politici.
A questo punto lo sbaraglio è diventato lo sbadiglio. Dietro il cancan di Berlusconi contro Prodi spunta una dichiarazione del suo fido Confalonieri (Mediaset): facciamo una bella cordata italiana per acquistare Tim che Telecom vuol sbolognare dopo averla comprata due anni fa.
Il ministro Antonio Di Pietro brontola. Il giornale della Confindustria lo definisce «interventista senza limiti». Lui risponde: sì, è vero e me ne vanto. Perché «negli ultimi anni, anche grazie alla copertura dell’informazione, si è assistito a un continuo degrado economico e industriale dell’Italia».
Francesco Cossiga è andato in aiuto di Confalonieri proponendo: Berlusconi per il centrodestra e Carlo De Benedetti per il centrosinistra si alleino e salvino Telecom. Il telefono, dunque, soltanto la loro voce.
Il capo dell’opposizione ha definito l’operazione come frutto di «dilettanti allo sbaraglio». Ci consenta, a noi sono più apparsi «dilettanti allo sbadiglio». Ci spieghiamo. Rovati suggerisce a Tronchetti Provera di adottare certe linee d’azione. Berlusconi interviene bollando l’iniziativa (che presuppone autorizzata da Prodi) quale ennesimo e stralunato esempio di statalismo. Ha dimenticato di aggiungere: sovietico.
Dalla Cina dove Prodi si trova in viaggio di lavoro con Rovati, il capo del governo dice che non sapeva nulla del piano incriminato. Lo stesso Rovati non può smentire il suo capo. Anzi confida a giornalisti amici che, per non imbarazzare Prodi, sarebbe disposto a dichiarare che neppure lui stesso sapeva nulla della lettera inviata a Tronchetti Provera. Ma il professore gli ha detto che Rovati deve saperlo per forza, dato che il capo del governo ignora l’episodio.
A questo punto Rovati guardandosi in giro ha «realizzato» (come dicono i benparlanti) che quel signore è lui, e che quindi non può non sapere. Vedete quali profondi abissi raggiunge l’intelletto dei politici.
A questo punto lo sbaraglio è diventato lo sbadiglio. Dietro il cancan di Berlusconi contro Prodi spunta una dichiarazione del suo fido Confalonieri (Mediaset): facciamo una bella cordata italiana per acquistare Tim che Telecom vuol sbolognare dopo averla comprata due anni fa.
Il ministro Antonio Di Pietro brontola. Il giornale della Confindustria lo definisce «interventista senza limiti». Lui risponde: sì, è vero e me ne vanto. Perché «negli ultimi anni, anche grazie alla copertura dell’informazione, si è assistito a un continuo degrado economico e industriale dell’Italia».
Francesco Cossiga è andato in aiuto di Confalonieri proponendo: Berlusconi per il centrodestra e Carlo De Benedetti per il centrosinistra si alleino e salvino Telecom. Il telefono, dunque, soltanto la loro voce.
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