04 luglio 2006

Bossi come Garibaldi?

Siamo sommersi da buone notizie. Scrive un quotidiano: in una società sempre più infantile, la moda dei bambini accetta regole e manie dei più grandi. Tradotto: i grandi rincretiniscono, i piccoli li imitano. I cinesi esportano i loro prodotti ed in cambio importano i modelli occidentali. Non quei baldi giovanotti che sfilano sulle passerelle addobbati da coniglio in porchetta, ma gli esempi della nostra politica. La notizia è questa: in Cina si ruba al partito per pagare le amanti. Le quali si sono ribellate, per eccesso di concorrenza sotto uno stesso tetto.
Loro non sanno che a Pechino si erano ispirati in anticipo al decreto Bersani sull’abolizione dei privilegi di categoria. Lo spirito monogamico ha però battuto l’esportazione della democrazia occidentale avvenuta senza sparare un colpo, ma soltanto evitando di far sapere alle signore cinesi in questione che le aspiranti attrici italiane hanno esperienze ben peggiori, dovendo cenare con il cantante Malgioglio. Adesso le concubine dell’ex celeste impero rivendicano il numero chiuso, come i taxisti italiani contro Prodi.
A completamento del quadro cinese, apprendiamo che quelle città con il boom economico sono tra le più inquinate del mondo. La loro aria uccide, lo smog provoca un record di vittime.
Molto meglio da noi. Leggiamo da «CorrierEconomia» (3 luglio): «Nell’ultimo anno la Borsa è stata un business: per le banche, non per i risparmiatori». I dati: su 4,4 miliardi raccolti, ne è stato bruciato uno e mezzo circa. Si riconferma l’aurea e tranquillizzante regola: gli istituti bancari fanno affari d’oro sulla pelle dei risparmiatori.
Immaginavamo l’on. Mastella in tranquilla vacanza. Invece è agitato, al governo. Dove si chiederebbe, stando ad un giornale, che cosa ci stia a fare, consapevole di contare meno del due di briscola. Coraggio, simpatico Clemente, compia un gesto ardito fuggendo dalle riunioni di palazzo Chigi. C’è già chi è pronto a prenderne il posto, come teme Berlusconi dopo l’incontro tra capo dello Stato e capo della Lega, una replica di quello di Teano fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II.
Unica differenza: quello della camicia rossa portava il Meridione all’Italia, questo della camicia verde lo affonderebbe senza complimenti. Napolitano ha rassicurato: Bossi è realista sulle riforme. Ci preoccupa tutto il resto. I garibaldini volevano essere sepolti con la loro bandiera. Per Bossi il tricolore può sostituire la carta igienica.