12 marzo 2006

Sanitari

Torna in mente la scenetta di oltre trent’anni fa con Cochi e Renato: «Bambini assenti e presenti, facciamo l’appello». Lo facciamo anche noi guardando alle liste elettorali del 9 aprile. Non alzano la mano tre personaggi finora illustri. Mattia Feltri, giornalista geniale e figlio d’arte, sull’argomento ha scritto un articolo intitolato «Trombatura ad personam», prendendo in prestito tre caratteri del cinema spaghetti-western: il buono, il brutto e il cattivo, ovvero Melchiorre Cirami, Giuseppe Gargani e Carlo Taormina, rispettivamente la mente della riforma giudiziaria, l’ideatore della legge sul legittimo sospetto e l’accusatore implacabile di ogni grado della magistratura inquirente o giudicante. «Chi li ha visti?», potrebbe esser lo special da mandare in onda su qualche tv, se la domanda non si trasformasse in una inquietante constatazione: non c’è riconoscenza a questo mondo. Cancellare dal parlamento l’avvocato Taormina significa consegnarlo prigioniero a Bruno Vespa per ogni tipo di trasmissione di genere giudiziario, con le più dissonanti variazioni sul tema, come è già accaduto: arrestate quella donna che ha ucciso un figlio, liberate quella donna che avete condannato come omicida del figlio.
L’epurazione si è allargata dalle liste politiche a quella delle amicizie. Il mitico prof. Scapagnini, autore di una profezia forse improbabile che attribuiva al Cavaliere la qualifica di «tecnicamente immortale», è stato declassato da medico ufficiale (una specie di laico archiatra) a semplice amico. E soprattutto Berlusconi ha tolto con crudeli parole a Scapagnini il merito da quest’ultimo sbandierato d’aver preparato una sorta di filtro magico capace di meravigliosi effetti sull’antico paziente. Il quale ora a due cronisti dell’Agenzia giornalistica Italia ha detto che quell’elisir miracoloso non gli serve a nulla.
Se come insegnano gli scrittori latini, è dalle biografie dei personaggi che possiamo ricavare alcuni tratti distintivi di un’epoca, non c’è da stare molto allegri. Accantonato l’avvocato che in ogni dichiarazione ai telegiornali gettava nel panico l’ascoltatore disinformato (dalla stessa televisione), il luminare Scapagnini è stato declassato quando il capo del governo assumeva l’incarico al ministero della Sanità per le dimissioni del titolare, colpito da infezione di spionaggio presunto a danno della nipote del duce, che ha una laurea in Medicina grazie a cui dice: adesso vi curo io. Berlusconi ne ha bisogno, soffre di amnesie. A Lucia Annunziata (da lui definita «violenta» per una domanda sulla Confindustria che lo ha fatto scappare) ha dichiarato d’aver «poca possibilità di andare in tv», nella Rai «protesi della sinistra». Parole sanitarie.