Alla finestra
Tra i plotoni di esecuzione temuti dal premier, ed il fuoco amico contro Vendola e Marino. Bell'Italia
Come riassumere l'immagine dell'Italia di questi giorni? Un Paese che sta alla finestra. Che guarda pensando che tutto quanto succede non ci riguarda. Perché noi siamo i migliori. I più bravi. I più intelligenti. E soprattutto i più furbi.
Nel mondo succedono fatti che sono sconvolgenti nel quadro politico come e più del terremoto. La Merkel ha cambiato politica, chi se ne è accorto? Obama ieri ha ricevuto una botta in testa. Chi vedrà i collegamenti fra la sua immagine declassata e le ipotesi politiche che ci giriamo per le mani?
Si potrebbe dire, è l'eutanasia di un Paese, se non fosse invece una situazione drammatica. Pensiamo ai lavoratori che perdono il posto. Hanno protestato anche quelli interessati al problema di area Mediaset. Le signore hanno indossato una maglietta con la scritta "Vendute". (Foto da "Repubblica".) Non è retorica. Anche l'Italia sembra esser stata venduta. Al peggio offerente. Ci sarà pure un motivo?
E' retorica quella di chi si crede il migliore di tutti. Ad Haiti c'è caos? Ci va Bertolaso. A coordinare. Bene. In Abruzzo, per la consegna di tre case ai terremotati la presidenza del Consiglio ha speso 300 mila euro (300 mila euro) per la cerimonia (lo scrive Primo Di Nicola sull'ultimo "Espresso"). Vogliamo esportare pure là il modello del cerimoniale romano coordinato a questi prezzi?
Al premier i consiglieri-avvocati spiegano che i tribunali sono plotoni di esecuzione (Ansa, 16:51 di oggi).
Ma ci sono anche i cecchini che sparano, sulla nostra scena politica. Oggi si parla di fuoco amico contro Ignazio Marino. Amara battuta di "blitz": la "società vile" nega al chirurgo la sala operatoria del Sant'Orsola a Bologna, la sua colpa è di essersi candidato alle primarie.
Una storia che richiama la sanità pugliese ed il caso di Nichi Vendola. Lo "fanno" indagato. Lui spiega, voleva un famoso chirurgo a Bari. Lo accuserebbero di avere truccato i concorsi.
Il procuratore di Bari parla di "possibili strumentalizzazioni delle indagini per finalità diverse da quelle processuali". Per colpire Vendola. In vista delle regionali.
Lo stesso Vendola ieri ha parlato anche di "fuoco amico" contro di lui.
Da "l'Occidentale", a firma Ettore Mario Peluso: "Fatto sta che le carte di questa indagine segretissima escono (come già accaduto varie volte) dagli uffici della Procura di Bari e giungono sulle scrivanie dei direttori delle testate giornalistiche principali".
Gli altri, amici e nemici, stanno sadicamente alla finestra, in attesa degli eventi. E di un messaggio quirinalizio che cerchi di mettere tutti d'accordo. Magari dieci anni dopo la sepoltura. Mah, quant'è triste questa Italia che sta alla finestra godendo del male altrui, per farne dell'altro. E chi ha colpe può permettersi di adattarsi la legge ai casi propri. Ognuno si fa i casi propri, come insegnavano le antiche terapie del non vedere e non parlare.
[20.01.2010, anno V, post n. 28 (1119), © by Antonio Montanari 2010. Mail.]
Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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