Bande
Ritorna sulle scene Daniele Luttazzi. Ai cronisti, sul caso Unipol, ha confidato di averne già parlato il primo settembre al festival dell'Unità di Milano: «Già allora esprimevo dubbi sulla compagnia di giro e sui dirigenti Ds che facevano il tifo, un errore enorme». E conclude: «Se i comici vedono le cose prima dei politici, forse c'è qualche difetto di analisi». Luttazzi perse il posto in Rai dopo aver intervistato Marco Travaglio (marzo 2001) sul libro di quest'ultimo, «L'odore dei soldi» dedicato agli affari di Silvio Berlusconi. Luttazzi e Travaglio furono denunciati: ora sono stati assolti dall'accusa di diffamazione, e Mediaset dovrà pagare loro 40 mila euro di spese processuali. Il tribunale civile di Roma ha stabilito che essi hanno rispettato l'interesse pubblico, sono stati attendibili, hanno verificato le fonti e sono stati corretti nella forma.
Pensando ad Agostino: c'è ancora un po' di giustizia e quindi possiamo sperare che la «grande banda di ladri» non prenda il sopravvento, e che i malfattori citati da Tronchetti Provera possano essere cortesemente invitati a fornire gli opportuni chiarimenti sulle nostre cose e sulla cosa nostra degli affari. Già in aprile il quotidiano di Confindustria aveva parlato di sconosciuti compagni di viaggio nella scalata alla Bnl, sulla quale poi Barbara Spinelli ha detto che c'era una «consorteria non visibile» con un fare tra il mafioso ed il massonico.
La Giustizia è uno dei tre poteri classici dello Stato con Governo e Parlamento. Ma le dottrine politiche moderne (dal Settecento in avanti) ne citano un quarto, quello del tribunale della pubblica opinione che opera mediante i liberi giornali. Quant'è libera l'informazione italiana?
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